Mai come in questi giorni, se si vuole intendere lo scenario economico finanziario italiano e essere i grado di comprendere gli articoli dei giornali, è necessario avere in mente la terminologia spesso utilizzata dalla politica italiana per descrivere l’attuale scenario economico-finanziario e avvicinarsi alla sua idea di rilancio della società italiana.
Prima cosa da sottolineare è che la lingua italiana ha attinto, senza modificarne scrittura e pronuncia, molti termini stranieri, facendoli propri e utilizzandoli accostati alle parole italiane.
Tali termini sono entrati di diritto nel nostro vocabolario, arricchendolo a mio parere e modernizzandolo.
Termini economici dall'inglese più usati in italiano
Questi sono solo i termini economici più utilizzati nel linguaggio comune:
Abstract: riassunto/sommario
All inclusive: tutto compreso
Audience: pubblico
Award: premio
Background: contesto
Backstage: dietro le quinte
Benefit: vantaggio/beneficio
Best practices: buone prassi
Brand: marchio
Break: pausa
Broker: agente/intermediario
Budget: bilancio/budget
Business: commercio/affare
Business plan: piano di gestione
Case history: caso di esempio
Cash: contante
Cheap: economico/conveniente
Check: controllo/ispezione
Community: comunità
Competitor: concorrente
Concept: idea
Contest: gara/concorso
Copyright: diritto d’autore
Copywriter: redattore pubblicitario
Cover: copertina
Crew: squadra/gruppo
Customerservice: assistenza al cliente
Deadline: scadenza
Default: impostazione predefinita
Design: design
Device: dispositivo
Display: schermo/monitor
Download: scaricare
Escalation: inremento/aumento
Export: esportazioni
Fake: falso
Fashion: moda
Feedback: opinione
Flyer: volantino
Full-time: a tempo pieno
Gap: lacuna, differenza
Gossip: pettegolezzo
Human resources: risorse umane
Import: importazioni
Intelligence: spionaggio
Know-how: conoscenza tecnica
Mainstream: corrente principale
Marketing: marketing
Markup: ricarico
Meeting: riunione/assemblea
Merchandising: attività promozionale
Mission: missione/obiettivo
Network: rete/sistema
News: notizie/novità
Nomination: candidatura
Online: in linea
Packaging: imballaggio/confezione
Part-time: a tempo parziale
Partner: socio
Partnership: collaborazione/alleanza
Performance: esibizione
Preview: anteprima
Problem-solving: capacità di risolvere i problemi
Public relations: pubbliche relazioni
Random: casuale
Record: primato
Report: resoconto/verbale
Revival: ritorno
Scoop: notizia giornalistica di grande rilievo
Social network: social network
Sponsor: finanziatore/sostenitore
Staff: personale
Store: negozio
Target: obiettivo/traguardo
Team: squadra/gruppo
Test: prova/esame
Trend: tendenza/moda
Update: aggiornamento
Upgrade: eseguire l’aggiornamento
Upload: caricare (in rete)
Web: rete/web
Weekend: fine settimana
Wireless: senza fili
Workshop: laboratorio
Anche nel mondo aziendale molti termini inglesi sono entrati nel linguaggio comunemente usato, parole come le slide che hanno messo in soffitta le vecchie diapositive, o il coffee break che sembra essere più popolare della vecchia pausa caffè, o ancora il full time che ha sbaragliato il tempo pieno, così come i meeting hanno sostituito le vecchie riunioni. In alcuni casi non c'è poi soltanto la tendenza degli Italiani a indicare la preferenza, ma una naturale conseguenza dei fatti, come nel caso di eventi importati come il Black Friday, molto diffuso se paragonato al “cugino” venerdì nero, o come nel caso di denominazioni ufficiali come il discussissimo Jobs Act, spesso di difficile identificazione se chiamato nella sua versione italiana “legge sul lavoro”.
Oggi chiamiamo:
- Customer Care: l’ufficio preposto all’assistenza clienti;
- Mission: termine odiatissimo dai linguisti ma che spopola ormai in ogni dove; non è altro se non lo “scopo”, la “dichiarazione d’intenti” di un’azienda;
- Startup: sono nuove, piccole e giovani aziende che spesso promuovono idee innovative;
- Community manager: è una delle tante figure lavorative nate con l’avvento dei social network; il community manager, in particolare, gestisce le reti social di un’azienda.